Stats Tweet

Cavalleresca, letteratura.

Insieme di poemi e romanzi in prosa incentrati sulle gesta eroiche e amorose dei cavalieri medioevali. La poesia cavalleresca fiorì in Francia a partire dal XII sec., sviluppandosi poi in tre diversi cicli: carolingio, bretone e classico. Il primo ciclo epico celebra le imprese collettive dei paladini di Carlo Magno in difesa della fede e l'opera più rappresentativa è la Chanson de Roland (XII sec.) (V.). Il secondo ciclo amoroso narra le avventure di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda. Ne è l'esempio più antico il Roman de Brut di Wace risalente al 1155. Il terzo ciclo consta di rielaborazioni in chiave cortese cavalleresca delle leggende classiche sorte intorno ad antichi eroi quali Enea e Alessandro Magno. Dalla Francia, la tradizione cortese si diffuse in seguito in tutta Europa, ma particolarmente in Spagna e in Italia, fondendosi con le tradizioni locali e dando origine a nuovi filoni letterari. In Spagna, infatti, la poesia cavalleresca si sovrappose ai locali Cantares e Romances, originando il Cantar del mio Cid (XII-XIII sec.) che celebra le lotte contro i musulmani. In Italia, invece, i racconti del ciclo carolingio originarono il ramo principale della letteratura franco-veneta e cantastorie e scrittori anonimi crearono, innumerevoli versioni popolari in volgare, dei principali temi cavallereschi. In epoca umanistica, il Pulci, il Boiardo e l'Ariosto diedero un nuovo impulso alla materia cavalleresca creando innovative fusioni tra i tre cicli originari, mentre nel Cinquecento l'epopea cavalleresca venne respinta in blocco perché ritenuta troppo stravagante e irregolare rispetto alle propagandate unità aristoteliche. Tuttavia, non potendo disconoscerne la passata fortuna, si cercò di organizzarla entro gli schemi più unitari della poesia epica e si tentarono diversi esperimenti letterari che sfociarono nella creazione della Gerusalemme liberata del Tasso (V.).